incesto
3. Una madre è femmina, e io so di voler essere anche troia…..
di geppettino2003
26.11.2023 |
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"Come riuscire a nascondere il mio ruolo di nonna al crescere del mio desiderio di femmina..."
Doverosa premessa:Abbiamo scritto dell’intimo travaglio di Chiara, dei suoi patemi, le ansie delle sue lunghe notti trascorse al crescere di assurdi pensieri. Della lotta con se stessa nel cercare di contrastare il tornare di intriganti desideri, di emozioni cercate nel tempo ma represse, e condannate, per lunghi anni.
Abbiamo descritto quella sua iniziale vergogna lentamente lasciare spazio all’emozione nell’avere accanto non il figlio ma l’uomo. E quell’essere maschio indebolire la madre nel risvegliare le sue voglie di femmina.
Abbiamo riportato del suo malizioso sorridere agli attacchi dell’amato figlio, dei suoi tremori trasformatesi in intriganti provocazioni, del suo abbandonare l’essere amorevole madre scoprendo un intenso diverso amore filiale.
Abbiamo raccontato del suo offrirsi - solo per una notte -
Continuiamo oggi nel nostro essergli stati complice nell’esaltare le sue voglie, condiviso il suo piacere, raccolto il confessarci del suo godere, e raccontarne i momenti, i pensieri reali, le emozioni vissate, arricchendo le sensazioni di Chiara, sino a coinvolgervi nel suo trasformarsi in quella meravigliosa femmina per lungo tempo sognata.
Adesso per voi il suo intrigante esibirsi….
Un lungo racconto perché con Giorgio, Chiara è troia ma in famiglia potrà restare solo l’amorevole madre?…
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La metamorfosi di Chiara
Averlo accanto che riposa esausto. Ancora una notte intensa. Non un attimo di tregua. Mi ha fatto godere per come io ho saputo svuotarlo.
Al suo respiro cadenzato, la mente andare oltre, ed il corpo non essere più capace di seguirla.
Una sua mano innocente appoggiata sulle mie cosce nude, favorisce mie riflessioni.
Quel mio impegno presa con me stessa - solo per una notte - ha definitivamente abbandonato i miei pensieri, lasciando ad un insano desiderio di trasformare il mio essergli diversamente madre.
Ed è bastato un solo giorno per condividere l’assurdo!
Forte il dubbio di essere una donna depravata, una cattiva madre, completamente pazza nell’essermi data a mio figlio. Inevitabile darmi della incosciente!
Non aver governato la mia salita voglia in macchina, ancora tremo a quelle intime sensazioni di piacere, essermi lasciata prendere da una fantasia in ascensore, non oppormi, meglio non volerlo fare, al suo furioso scoparmi al parcheggio, non riuscire a contenere il gridare del mio godere, sono i segni tangibili del forte mio bisogno di un uomo.
Quella mano mi riporta alla realtà. È vero ci siamo cercati, provocati, intrigati e abbiamo ceduto. Lo abbiamo voluto e, ora, io lo voglio ancora.
La notte trascorre nel lottare ancora con l’ultimo briciolo di razionalità e dover prendere atto che non intendo tornare indietro, che non posso resistergli, non voglio, e sono pronta a fare tutto ciò che desidera.
Quindi è bene mettere le cose in chiaro con me stessa. Si sono sua madre, una mamma che lo ama alla follia, ma voglio essere anche la sua amante quando lo desidera, e lui il mio uomo quando lo desidero a mia volta. È bene ora avere due vite ben distinte, quella familiare di amorevole madre, e quella segreta di focosa amante protetta dalle domestiche nostre mura.
A quest’ultima riflessione assopirmi.
Al mattino ancora assonnata al suo dover uscire presto. il suo casto baciarmi con un dito tra le gambe che si perde tra l’intimo taglio di calde labbra.
Piacevole il risveglio nel ritrovarmelo davanti, nudo, il suo sesso duro accarezzarmi le labbra.
Mio figlio è eccitato per sua madre!
Non controllo mani spontanee vagare tra le sue gambe, risalire, afferrare una cosa grossa, molto evidente. E’ veramente un gran bel cazzo! Non riesco ad oppormi e quella dura verga che mi attira come fosse una calamita. Ha un non so che di aggressivo ma non ne ho paura. La accarezzo delicatamente.
Per anni ho sognato di essere svegliata così!
Beato mi invita ad andare oltre.
Si tende verso le mie mani accarezzanti, guarda il suo glande che, lentamente, scappello con una dolcezza piena di passione, stringo il duro membro, lo drizzo come uno scettro, lo faccio scivolare tra le dita in un lancinante, per lui, lentissimo va e vieni.
Si china verso di me, mi bacia, la lingua sfiora le mie labbra prima di perdersi nella bocca. Gemo mentre continuo nelle mie accattivanti carezze. La mano si muove con maggiore vivacità, abbassando sempre più la pelle che inguanta l’asta.
Sale la mia voglia!
In un istante la bocca si chiude attorno alla cappella gonfia. Le labbra arrotondate sul glande che, lentamente, scompare in bocca. Lo succhio per assaporare il sapore di maschio. La testa si abbassa e si alza con ritmica cadenza, con lenti movimenti, le labbra massaggiano il cazzo al massimo dell’erezione.
Il mio è un atto di vera adorazione.
Mi bastano pochi movimenti su e giù, poche leccate alla sua cappella, e pochi massaggi ai suoi coglioni gonfi, per sentirlo gemere di piacere.
Piano lascio alla rossa punta di uscire dalla bocca, ma solo per passare la lingua tutt’intorno alla testa, spargere la saliva e riprenderlo in bocca con la passione della femmina innamorata.
Le sue mani premono sulla mia testa, tanto da imprigionare il cazzo scosso da una serie di violenti palpiti nella bocca. Scossa assaporo la prima goccia di sborra.
Mi guarda eccitato mentre continuo a pompare. Quando mi rendo conto che sta per godere metto le mani sulle sue natiche e spingo la sua cappella sino in fondo alla gola ben stretta tra le labbra.
Mi voglio scopare la bocca! E voglio che venga nella mia bocca, tutto sino in gola, non vedo l’ora di assaggiarlo.
Al suo irrigidire il corpo, un rauco gemito e comincia a schizzare. Getti di sperma caldi e densi che mi riempiono. Ingoio fin quando posso, poi inizia a colarmi dalle labbra mentre ad un intenso fremere, senza neppure toccarmi, raggiungo un orgasmo mai provato prima.
Che sconcezza ingoiare lo sborra di mio figlio e nello stesso istante godere un orgasmo indescrivibile.
Solo dopo che ha finito di sborrare, e ancora con il suo cazzo duro in bocca, realizzo cosa ho appena fatto.
Non più vergogna, confusione o imbarazzo nell’offrirmi al suo bacio, la lingua segue il contorno delle sue labbra, lascio alla sua bocca di assaporare il suo piacere.
A quel fare sparire definitivamente dalla mia testa il pensiero dell’incesto, lasciandomi solo il piacere, e l’emozione, del momento.
Ricomporsi veloce, al suo informarmi di una lunga giornata fuori casa, dichiararmi il suo folle amore e chiedermi di saperlo sorprendere per un’altra nostra indimenticabile notte.
Resto sola ancora a letto, le cosce inondate dei miei dolci umori e il delizioso gusto acre del suo seme in bocca. Lascio alle mani di accarezzare un corpo che ancora trema, impongo alle dita di darmi piacere con forte la voglia del mio uomo. Sento ancora in gola la bellissima sensazione dei violenti getti di sperma pieni della sua voglia.
Pochi secondi e godo di una gioia infinita.
Tutto il giorno con la voglia addosso, la mente accompagnarmi a superare l’azzardo, sopraggiungere il desiderio di spingermi oltre.
Cercare il senso della mia voglia materializzando il desiderio di essere ciò che sento di essere e che uno stile di vita (passato) non mi ha consentito di avere. Ora voglio essere libera di godere di meravigliosi momenti che solo la morale condanna.
Un solo limite quello della ragione.
Tutto il resto è lecito se la fantasia intriga e porta al piacere.
Il suo continuo chiamarmi e, subdolo, impormi di immaginare nuovi momenti per il nostro perverso piacere.
A sera imminente il suo ritorno a casa. Una veloce doccia, un attimo per determinarmi, pochi minuti in camera mia, un rapido passaggio nella sua, ed è grande la sua sorpresa nell’ammirarmi sensuale per come mi offro.
In me c’e qualcosa di diabolico, non mi riconosco, ma tutto mi spinge verso qualcosa di ineluttabile che voglio che accada.
Una leggera, e corta, vestaglia copre a malapena il mio ritrovato rifiorire, una trasgressiva lingerie impreziosisce la mia figura, ed in mente il come tutto è iniziato.
Quel suo film, il suo toccarsi e crescere i miei turbamenti. A quel video dover riconoscere il merito/colpa del mio riaccendermi. Ricordo il mio restare turbata, chiusa in camera mia per lunghe ore, sola con i miei pensieri. Quelle forti scene di sesso tra madre e figlio martellarmi in testa per notti intere, e quel suo potente cazzo stretto in una mano accompagnare i miei travagli interiori. Il solo pensare a Giorgio eccitato vedere video amatoriali trattanti l’incesto e immaginare il suo nascondermi i sicuri perversi desideri verso me, sua madre.
Quindici giorni per renderli reali!
La mia fantasia libera una intrigante idea. Rivedere assieme quel porno che lo stava arrappando sconvolgendo il mio ruolo, ritrovandomi a tremare di quelle mie assurde fantasie che avrei voluto vivere ma non averne avuto la possibilità. Dare ora un senso a quelle intime emozioni cresciute da quel mattino. Darci ora, assieme, il piacere che soli abbiamo vissuto.
Replicare quelle scene ed essere io l’attrice principale.
Seduta con le gambe sotto di me, la vestaglia aperta lascia in bella vista le mie cosce. È affascinato dal piccolo seno e dal triangolo del ricco pelo che impreziosisce le mie parti più intime.
Un attimo, il portatile sul tavolino, il mouse cerca la cartella, trova il porno e play.
Alle prime scene quella donna, ignara complice delle mie notti e del mio cedere, offrirsi lasciva al giovane figlio. Mani impazzite spaziare su di un conturbante corpo, la voce pervasa di lussuria incitare il figlio a farla godere di un cazzo lungo, grosso e duro.
Alle piccanti scene un rossore intenso colora le mie gote, e non certo di vergogna. È delizioso il calore che lentamente si diffonde fra le gambe, e la voglia di toccarmi salire prepotentemente davanti a quella madre che cavalca il giovane figlio gemendo di un piacere che, sembra, non avere limiti.
Il respiro comincia ad allungarsi, il seno, al tocco, sembra vellutato, sento i capezzoli diventare duri al centro di rosee areole.Entrambe le mani tra le cosce, sfiorano il sesso, lo tormento dolcemente al crescere di una emozione che mi è impossibile controllare.
È bello, troppo bello!
Al mio morboso fare il suo interesse si sposta su di me. È interessato il suo sguardo sul mio succinto perizoma bagnarsi.
Chiudo gli occhi e passo la mano sul pube, le dita oltrepassano il piccolo lembo di pizzo ed accarezzano dolcemente il folto ricciolo nero. Passaggi lenti, piacevoli, poi il medio fra le grandi labbra, apprezza il caldo umido, cerca il clitoride che, al tocco, subito reagisce.
Ad un lungo sospiro apro gli occhi e cedo al suo sguardo. Accanto al mio essere discinta, spudoratamente eccitato, la mano stringe un cazzo già pronto. Ammiro il membro ergersi e chiedergli se per il film o per il mio sfrontato essergli accanto. Ammettere che in quel video amatoriale sognarmi, vederlo assieme gli permette ora di tornare a quel momento quando tutto è iniziato.
Ferma, inebetita accanto a lui eccitato, il cazzo stretto nel pugno pronto a liberare il piacere di un morboso desiderio.
Ancora scene forti, gemiti intensi di morbosa coinvolgimento. Quella madre, tanto oscena quanto porca, gode di un alto piacere nello spargere saliva su di una tumida cappella.
C’è passione nel suo fare.
Sale la nostra eccitazione. Diventa palese al crescere dei rispettivi respiri. Una emozione che mi fa andare il sangue in ebollizione.
La sua mano si ferma, io non muovo più il mio dito, la allunga, vuole rendersi complice del mio fare, la unisce alla mia. Un suo dito raccoglie prime gocce di caldo piacere, le porta alla mia bocca. Sfacciata mimo un pompino gustandomi la mia essenza di femmina.
Freno la mia voglia con una intrigante fantasia che, immediata, mi rapisce. Voglio godere sola con quella madre. Nel materializzare quelle voglie che mi hanno sconvolto nelle lunghissime mie solitarie notti, gli
impongo di togliere la mani. Voglio che mi ammiri porca nell’eccitarlo, mentre godo dei miei profondi gemiti con lui accanto e pretendo che lo faccia anche lui per me.
Voglio che mi mostri come si è dato piacere quel mattino dopo averlo scoperto, mentre io mi faccio un ditalino perché immagino che questo era il suo sogno di quel momento.
Farlo fianco a fianco, ognuno per conto suo, mostrarci a vicenda senza nulla che ci impedisca di guardare quello che facciamo mentre ci diamo piacere allo scorrere di immagini intense
Godere sola con lui accanto che schizza.
Io ho già incominciato!
Sfacciata allargo ancora di più le cosce e lascio che ascolti il salire del mio piacere. Amo masturbarmi e farlo ora davanti a lui mi da una emozione diverso, forte, molto più intensa.
La mano torna sulla fica, subito infilo un dito tra labbra umide e gonfie, il clitoride eretto e scappucciato pretende le mie attenzioni.
Con una nuova intensa voglia mi masturbo con accanto a mio figlio che si sega e questo mi eccita da morire.
Il salire dei nostri gemiti si confondono a quella madre che sta succhiando il duro cazzo del figlio. Movimenti lenti, il capo scendere piano, le mani del giovane spingere la testa sino a far sparire tutto il cazzo in bocca. Attimi e risalire lenta e poi riprendere con più velocità.
È sussurrato il sua confessarmi del piacere nell’ammirarmi splendida femmina.
Felice per quello che sto facendo, confermo che intendo trasformarmi per lui in quella grande troia che voglio essere.
Continuiamo a toccarci, in silenzio, calmi, senza gesti frettolosi, per assaporare il nostro piacere, come se quello venisse da sé. I nostri respiri si allungano diventano gemiti unendosi all’ansimare di quella madre.
Ma questo non mi basta!
Un solo attimo per aprire ancora di più le gambe per mostrargli la mia mano tra le cosce che si muove, lascio che senta le dita dentro la fica bagnata, ascolti il salire del mio eccitato piacere.
Alla bassa luce dello schermo seguo il movimento della sua mano che impugna il potente cazzo menandolo sempre con più forza.
Furioso è il suo giù e sù.
Nei miei solitari piaceri mi è sempre piaciuto soddisfarmi lentamente, far durare il piacere a lungo prima di abbandonarmi al godimento, ma ora non riesco a dominarmi. La mia eccitazione supera di gran lunga il mio sangue freddo. Sento l’emozione sconvolgermi al solo pensare di poter godere assieme.
Un grido di dolore misto al piacere di quella donna, che si riceve nel culo una maestosa verga, mi porta, nello stesso istante, al piacere. Quella sua espressione si trasforma subito in estasi ed io
sento forte l’empatico desiderio di volerla emulare.
Voler vivere quel piacevole dolore!
L’orgasmo che vivo è brutale e folgorante. Urlo, scuoto impazzita il capo, lo urto nello stesso istante in cui gode anche lui. Schizzi di calda sborra che, sfacciato, indirizza sul mio corpo in fermento. Sul seno, sfrontato sul viso, cerca la bocca aperta, la lingua è disponibile a riceverlo. Lecco il piacere di mio figlio e ingoio.
Solo dopo il mio godere ed i suoi schizzi, nuda mi alzo offrendogli il corpo sporco del suo seme. È ancora alta la mia eccitazione.
Un piede del divano, allargo oscena la gamba e riprendo le mie intime carezze al suo compiaciuto ammirarmi bellissima. Nei suoi occhi leggo il piacere ma non la soddisfazione. Il suo membro ancora rigido, pronto ad offrirmi il suo perverso amore.
Attimi per essere su di lui, il delicato seno accarezza il suo petto, mi prende la mano per appropriarsi del mio piacere. Le dita in bocca e la lingua ne assapora l’essenza.
Le mani a fil di pelle sulla schiena, mi bacia sul collo, le labbra sfiorano la sensibile pelle procurandomi un forte fremito. Con l’eccitazione alle stelle e una sorta di fuoco che percorre le mie vene, lascio che sganci il prezioso reggiseno. Travolti da voluttuosa passione ci baciamo, il seno preme sul suo torace, i capezzoli mi fanno male tanto sono duri.
Le gambe cingono i suoi fianchi, scosto il piccolo lembo del perizoma, la fica cerca il potente cazzo, un attimo e mi abbandono su di lui prendendomi tutto il piacere che, ora, pretendo.
la mia è una danza frenetica, mi agito senza posa, i nostri corpi sporchi di quella voluttà che, senza sosta, si rinnova.
Lo cavalco!
Vado profondo, con delizia mi possiedo, è meraviglioso, il suo cazzo mi sconvolge, diventa sempre più grosso, enorme dentro di me. Singhiozzo dal piacere guardandolo negli occhi con il corpo che sbatte prepotentemente su quel duro cazzo. Lo voglio tutto, il più profondo possibile, vorrei che entrassero anche i coglioni, spingo, mi sfondo.
Voglio venire!
Sbatto sempre più forte la fica sul duro cazzo, sto per godere. Voglio che mi confessi il suo alto desiderio di me. La risposta nei suoi colpi che diventano più violenti. Mi solleva dai fianchi e mi infila con una sorta di rabbia, quando mi abbassa inarca il bacino per andare sempre più a fondo.
Godo tra le sue braccia urlando il volere la sua sborra dentro di me.
Un attimo e gode con me, sento quel cazzo bruciare di passione, viene. Sento lo sperma che schizza, che sputa in me, dentro me, per me e con me.
Sfinita mi abbandono sul suo petto, le braccia lo cingono amorevoli, non voglio ancora privarmi del piacere di sentirlo pulsare. Lo voglio sentite ancora tutto dentro.
Nei giorni a seguire incominciamo una nuova vita. Fuori dalle nostre quattro mura siamo sempre madre e figlio, è in casa che la nostra complicità erotica si concretizza. Qui siamo come una coppia di fidanzatini che vivono il loro amore con le emozioni del momento, felici di ogni attimo che lussuria e libidine ci offrono, non volerle controllare, approfittando di un niente per cercare il piacere incuranti della possibilità di essere scoperti.
Soli esalto il mio offrirmi in modo più sexy, sensuale evidenzio le mie forme, Il pensiero che mio figlio mi desidera esalta il mio trasformarmi in troia.
E voglio sempre di più!
Ora pretendo forti, nuove, emozioni, intriganti momenti, trasgressive sensazioni con la passione della vogliosa femmina eccitata. Offrirgli ogni parte del mio corpo, del mio piacere, del mio volere ma anche del mio pensare e dei miei desideri.
Ed oggi una unica fantasia In testa sconvolgermi, forte è il desiderio carnale di mio figlio, alta la voglia di concedermi a lui, di accarezzare il suo sesso, di sentirlo godere dentro la fica ma non solo più lì!
Al suo arrivo a casa mi faccio trovare china che pulisco il pavimento con indosso una corta gonna e una striminzita T- shirt. Sotto il nulla!
Lo sento alle mie spalle, piacevolmente sorpreso del mio propormi a lui. Ascolto il suo sussurrare il mio nome nel mentre solleva la corta gonna sui fianchi, le mani su morbide chiappe pronte, e disponibili, all’assurdo.
Mi piace quando le sue dita spaziano sul mio corpo.
Sale la mia voglia, pari la sua,
cresce subito la rispettiva eccitazione.
In poco le mani scivolano sotto la maglietta, una accarezza i piccoli seni, strizza già gonfi capezzoli, l’altra gioca con la fica.
Volto il capo per offrirgli la bocca, le labbra si incontrano, le lingue si cercano, si mescolano in un lungo appassionato bacio.
Ansante, non controllo il salire del piacere, la mia mano vaga tra le cosce, forte la voglia, mi penetro, due dita dentro la fica pervasa di caldi umori, mentre lui, staccatosi da me, sfodera la potenza del superbo cazzo.
Tendo le braccia verso il muro, divarico oscena le gambe, spingo indietro il corpo. È un attimo e sento chiara la forza di un meraviglioso cazzo accarezzare invitanti chiappe.
Una sua mano mi tiene per le anche e con l’altra indirizza il cazzo tra le intime labbra. Emetto un gemito di piacere e in un sol colpo si prende la fica.
Ne l’uno ne l’altra sappiamo resistere, bastano pochi colpi per un intenso piacere. Con voce roca, pervasa da morbosa eccitazione, grido il mio gemere con un solo pensiero, voglio, pretendo il suo meraviglioso cazzo nel culo. Lo voglio, non controllo la mia libidine aumentare. Voglio essere sbattuta, rotta, voglio che vivere il piacere del dolore.
Eccitata mi piego in avanti, imploro che mi prenda subito, cosa aspetta, perché non si decide!
Porto indietro il braccio, con la mano afferro il duro cazzo, lo porto all'entrata del mio vergine orifizio.
Capisce che non può fare obiezioni. È lui che mi ha scatenato la morbosa voglia.
In poco le sue mani tornano sulle invitanti chiappe, si china, bacia il morbido bel culetto, un dito ne percorre lento il taglio, dalla umida fica raccoglie i caldi umori.
Sussulto al salire di una nuova sensazione. Bellissima!
Sfrontato con il superbo cazzo stretto nel pugno inizia una lenta masturbazione, strofina la rossa cappella tra le mie chiappe.
Appena ne sento il calore premere nello stretto buco, spingo. Spinge anche lui, ma quel duro cazzo trova, ovvia, resistenza.
Un po’ di saliva sul buchetto ed un dito scivola, lentamente, si fa strada, è dentro. Inarco la schiena ad un intenso fremito.
Non mi riconosco così troia!
Ancora una botta nella fica, lunghi secondi dentro ma solo perché i caldi umori si spargano sulla tumida cappella e bagnino lo stretto buco.
Spingo ancor di più indietro il corpo aspettando, sconvolta dalla lussuria, il suo morboso assalto.
Le sue braccia afferrano i fianchi, io spingo ancora. La cappella spinge, finalmente entra, squarcia!
Un mio secco urlo! Il dolore è sopraffatto dal piacere. Ancora un grido, più secco ma di solo piacere sentendomi penetrata ed aperta in quel modo da mio figlio.
Mi sta inculando con foga.
Dio che bello! È dentro di me! È dentro il mio ospitale culo!
Si muove dentro di me, dentro quel buco, cosi caldo, contraggo le chiappe, stringo un meraviglioso cazzo come in una morsa. Lo sento nel mio ventre, lo sento caldo grosso e particolarmente duro. Gemo senza alcuna vergogna. E' la prima volta che ho un cazzo nel culo ed è di mio figlio, Il mio amore. E' lui che mi sfonda, che mi incula che mi fa sentire, finalmente, maiala.
Grido il mio alto piacere, incitandolo ad osare di più!
Le mani sui fianchi, stringono più forte, mi tira a se con violenza, ad ogni affondo sento il rumore dei corpi che si toccano con passione. Gli umori escono copiosi da entrambi, il cazzo scivola deliziosamente dentro lussuriose pareti. Mi incula con più forza, con più veemenza, quasi da farmi male ma è questo che voglio, e godo di questo. Sento il suo cazzo, sento quanto glielo fatto venire grosso e duro, e quanto piacere mi dà.
Dio come mi sta inculando!
Il suo etichettarmi come la più grande puttana di questa terra mi inebria.
Mi chiede se lo sento tutto mentre mi sfonda, colpi continui, ripetuti e forti mi stanno facendo impazzire
Si lo sento!
Spinge il cazzo tutto dentro di me, mi fa male ma fremo al piacere. Dio lo sento tutto!
Perverso lo sfila, attimi e secco lo infila nella fica, colpi secchi, violenti ripetuti, lo toglie e riprende ad incularmi con spinte sempre più forti. Un fare che ripete più volte. Sento il rumore del cazzo che esce dal buco del culo e l’immediato piacere mentre lo sbatte nella fica.
Sconvolta gemo, inarco il busto, sento il cazzo gonfiarsi ancora di più, sta per sborrare. Lo sento. Sta sborrando. Si sborra!
Non avere il tempo di controllarsi che mi scarica dentro il culo, schizzi di calda sborra. Lo riempie di un seme colmo di lussuria che esalta il mio voler diventare ancora più porca.
Che bello la sborra in culo! Profondamente dentro di me mi inondo di sperma, ho un violento orgasmo.
Urlo il mio piacere, e vengo anch'io. Dio com'è bello!
Si è bellissimo. Sborro, sborro!
Lunghi secondi di un piacere a me sconosciuto. Ancora sconvolta, lascia la presa sfila, lentamente, il suo sesso dal culo, baciandomi confessa il suo amore per me.
Nel mio ventre sento una sensazione fantastica, come un brivido, sento lo sperma che cola sulle mie cosce. Respiro l’odore del sesso di un accoppiamento perverso, morboso, travolgente.
Non ho mai concesso il culo. Mai suo padre mi aveva donato un piacere così forte ed intenso come quello vissuto ora con mio figlio.
Mio il merito!
E' stata la mia prima volta. Spero che non sia anche l'ultima.
Sdraiati sul tappeto ci ritroviamo abbracciati, solo amore, tenerezza, complicità, piacere e sesso. Confesso il mio essere partita di testa. E' così che mi piace, come l’ho voluto e quello che mi ha detto.
Adesso voglio essere libera di godere in ogni momento, senza vincoli o limitazioni. Cercare il piacere quando il corpo, o la mente, lo reclama, senza nessuna inibizione o costrizione, offrirmi libera di farlo quando la voglia sfida il razionale. Riprendermi il piacere della trasgressione, di provocare, fi far salire il desiderio nell’esibirmi per il mio uomo con l’irrefrenabile voglia di cercare nuove emozioni, consapevole di non poter chiedere senza, anche, dover dare.
Difficile, se non impossibile, se una figlia con le chiavi di casa nella suo amorevole, costante presenza, approfitta di ogni occasione, anche per pochi minuti, a far visita ad una madre sola. Ed il mio essere nonna condizionare i momenti del salire della mia ritrovata lussuria.
Il massimo sarebbe poter andare via qualche giorno lontano dove nessuno ci conosce e vivere il nostro amore anche solo nel camminare mano nella mano.
Convinta che solo lontana dal mio mondo posso rendere più piccante un ritrovato stile di vita scordato, un diverso modo di propormi, sapendo di non poter recuperare quel mio tempo perduto ma, sicuramente, poter godere di quello che, da ora in poi, mi si presenta.
Un solo, grande, problema, come fare con il mio ruolo di nonna!
Quando il destino. gioca a tuo favore. Alessia, mia figlia, informarmi del suo periodo di ferie da trascorrere in una località al mare lontano da casa. L’occasione offrirmi l’opportunità di ricucirmi anch’io qualche giorno di riposo (!) Immediata una strategia per non essere sola, e mia figlia offrirsi disponibile a convincere il fratello a sacrificarsi (!!) per la mamma in pena.
Pochi giorni per costruirci un itinerario e, con la fregola in corpo, in valigia solo variopinti succinti bikini, micro perizoma, reggiseni ridottissimi e, per le trasgressive serate, vestitini corti e scollati, alti tacchi, intriganti lingerie il tutto per esaltare quel mio volermi esibirmi troia.
Il primo segnale già alla partenza.
Alle prime luci dell’alba in aeroporto, indosso una corta gonna aderente al punto che occhi attenti possono, tranquillamente, fantasticare sui bordi del sottile perizoma che valorizza il bel culetto, l’ho abbinato ad un accattivante reggiseno a balconcino che esalta il disegno del delicato seno a malapena protetto dalla trasparenza di una camicetta piuttosto scollata. Un alto sandaletto favorisce le mie ritrovate plastiche movenze.
Mi dovrebbero preoccupare gli sguardi concupiti alla vista della ammiccante milf in compagnia del giovane ganzo ed, invece, quegli occhi soffermarsi sulla mia figura favoriscono quel mio volermi sentirmi libera.
Un lungo itinerario per raggiungere la meta, in terra greca, lontano dal nostro mondo.
Stanchi per il lungo viaggio, il meritato riposo permette alla mia fantasia di spaziare nel voler arricchire la prima volta insieme lontano dalla nostra realtà.
Un unico scopo, stuzzicarlo ed immaginare come poi saprà farmi godere come non mai.
È il mio tempo!
Voglio trasgredire, raggiungere l’apice del piacere e liberare la mente verso nuove esperienze materializzando quel mio essere esibizionista.
Per la nostra prima sera decisa che è giunto il momento di spingermi un pelo oltre. Voglio sorprenderlo, sfacciata chiedo se è pronto.
Un tubino blu notte, corto un po’ più su del ginocchio, fascia la mia figura. Un azzardato décolleté valorizza il prezioso pizzo sul mio delicato seno. Soddisfo così il suo andare matto per l'intimo femminile, so che gli piace da morire. L’aria friccichina della sera consente autoreggenti e tacchi alti. Cosi provocante difficile uscire dalla stanza nell’oppormi ad un suo erotico, e deciso, attacco.
Solo la conferma che stasera sarò intensamente sua convincerlo alla momentanea rinuncia.
Per strada ancora un po’ titubante combatto contro il mio imbarazzo, ma il suo rassicurarmi che nessuno ci conosce e che, lontano da casa, posso, e devo, esprimere quel mio voler essere represso, quasi impormi di voler essere ciò so di essere, che intendo essere e di volerlo vivere con lui sicura dei piacevoli risvolti.
Convinta che non me ne frega più niente di cosa pensa la gente, l'importante che, assieme, si sia felici.
Iniziali dubbi che soccombono nel voler scoprire quale la mia reazione a sguardi di sicuro interesse alla mia, ritrovata, sensuale figura.
In macchina il mio accattivante propormi, il frivolo spacchetto laterale della corta gonna esalta belle cosce, alto il volerlo coinvolgere con la mia tangibile metamorfosi.
Subito una fantasia mi intriga, mai nel mio trascorso passato ho potuto materializzare il forte desiderio di evitare di indossare il reggiseno, ma adesso è il mio tempo. L’amore per mio figlio, mi impone di farlo.
Piano lo sfilo, e dal delicato tessuto si notano capezzoli già gonfi.
Mi sento troia nel prendere contezza che il cazzo di Giorgio ha una immediata impennata, duro sembra esplodergli tra le gambe.
Pochi minuti, arrivare al parcheggio del ristorante, baciarlo voluttuosamente accarezzandolo tra le gambe,
stringendo in una mano un bel cazzo che sento pulsare frenetico.
L’eccitazione salire. Lunghi secondi nel divertirci a stuzzicarci, e a stuzzicare, i tanti interessati sguardi seguire le nostre, trasgressive, moine.
Sarà una sera che si preannuncia elettrizzante!
L’appetito prevalere e ritrovarci seduti in un angolo discreto, ben appartato del nostro ristorante. Il mio naturale accavallare le gambe permette al profondo taglio della gonna di scoprire il bordo scuro della preziosa seta ed esaltare ancor di più belle cosce. Un fare che favorisce ad sua mano risalire l’interno coscia finendo in mezzo alle mie gambe. È solo la sorpresa a scuotermi, guardarlo, sorridere maliziosa, e stringere le gambe non per inibirgli nulla ma per permettergli di continuare nella sfacciata provocazione.
Incurante agli interessati sguardi di una coppia fissarci, stringermi a lui, baciarlo e quelle sue dita sconvolgermi spaziando su di una calda fica. Mi offro disponibile, al suo intrigarmi bagnarmi nel tastare uno splendido cazzo. Spudorato confessarmi che mi vuole eccitata ma non farmi godere.
Un ottimo fresco bianco accompagna la nostra cena e complice partecipa alla continue provocazioni di una coppia innamorata.
Quasi a mezzanotte, euforica nell’uscire, una mano di Giorgio palparmi il culo, io baciarlo sensuale sul collo passando davanti a quella coppia. Lo sguardo di lei piuttosto interessato, quello di lui rende palese una sporca fantasia.
È sale la mia voglia di cazzo!
Basta un attimo e lo spingo nel bagno del locale. Chiusa la porta, alle mie spalle mi offro alle sue umide labbra sfiorare il collo, la punta della lingua lenta lo percorre, sui fianchi fa salire la stretta gonna, scosta l’esilio filino del perizoma e, basta un attimo, e un duro cazzo mi penetra con forza. Con la fica fradicia mi concedo al suo duro palo. In precario equilibrio sugli alti tacchi, tendo le braccia alla parete per oppormi alla foga di colpi continui, furiosi e reagire con gemiti secchi ripetuti, senza riuscire a controllare il tono del salire del mio piacere.
Non mi trattengo. Gemo. Mi scopa sempre più forte, deve tapparmi la bocca. Per non urlare gli lecco e mordo le dita della mano. In quei pochi colpi, il quid in più per avere un intenso orgasmo.
Vengo al suo sborrarmi dentro.
Qualche secondo, perché il respiro si quieti e nell’uscire come se nulla fosse, incrociare lo sguardo incredulo di quella lei alla mia sfacciataggine e sorriderle alla sfrontata realtà di un meraviglioso piacere.
In strada ridere come ragazzini correndo verso la macchina con rivoli di calda sborra colarmi tra le gambe e la voglia di scopare ancora.
Nella mia notte di passione pensare al nostro essere, svanita definitivamente la mia preoccupazione, salire la voglia di mostrarmi sempre più troia.
Cercare l’apice del piacere nel liberare la mente verso nuove esperienze materializzando quel mio voler essere esibizionista.
In spiaggia un corto pareo, vivace nel colore coprire una figura esaltata dalla voglia di trasgredire sorprendendolo, so che a Giorgio piaccio così.
Finalmente uno striminzito perizoma copre solo il taglio di una fica costantemente calda, dietro praticamente solo una finissima stringa sa esaltare invitanti chiappe, il piccolissimo reggiseno lascia intravedere i piccoli capezzoli sempre tesi e gonfi.
Al suo spalmarmi l’olio abbronzante sdraiata sulla stuoia, diventa certezza il mio intrigarmi a sguardi interessati. Dalle gambe le sue mani frizionano il morbido culo, allargo le gambe le dita sfiorano subdole la fica, tremo al suo fare, mi bagno e nello spezzarsi del mio respiro subire, complice, la sua sfrontatezza.
Un fare naturale nell’ostentare la sensualità del mio essere troia, esaltarmi nel leggere negli occhi di una femmina attenta la sicura invidia nei confronti della provocante milf con l’aitante marpione.
Si mi attizza, e molto, esibirmi per il mio uomo ed eccitare chi osserva l’intrigante e trasgressiva sessantenne nelle sue piccanti provocazioni.
Solo la frescura dell’acqua raffredda i miei bollori ma non ferma l’intenzione di offrirmi in ciò che per anni mi è stato inibito fare.
Alla consapevolezza che il mio modo di fare esalta il mio voler essere troia con mio figlio accanto, intrigo la lei al sopraggiungere di una eccitante fantasia nel voler vivere una nuova, sicura, emozione - fare l’amore in tre ma solo con una donna - godere di un corpo femminile nel consentirle di apprezzare, condividendola, la potenza del cazzo del mio uomo.
I giorni a seguire continue ondate di emozioni, in quel crescendo di reciproche provocazioni concretizzare l’avvenuta mia trasformazione in esigente femmina. Mai una idea, lasciare al momento di guidarmi nel mio offrirmi. La spontaneità nell’essere libera è il pepe che cercavo nel vivere l’intenso piacere di piccanti esperienze e scoprirmi passionale e, anche, piuttosto maiala. Sempre più troia nel mio sensuale propormi, e lui innamorata e felice della mia trasformazione da anonima vedova in femmina desiderosa di godere dei miei intriganti sogni diventati erotiche realtà in piena sintonia con il mio splendido ragazzo.
Superato paura ed imbarazzo nell’essere visti, abbiamo così fatto sesso in spiaggia di notte, in acqua di giorno, la sera in macchina e negli affollati locali, vivendo pianamente quella massima trasgressione di fare sesso con l’eccitazione del momento contrapporsi, nello stesso tempo, alla fantasie che so di trasmettete in chi ci guarda.
Farmi ammirare mi mette un eccitazione pazzesca il solo pensare di poter trasmettere ad altri il mio piacere rende il mio godere tremendamente più intenso, esaltando una più forte emozione. Scoprire il piacere nel farlo genera mie fantasie che non hanno limiti!
eccitare gli altri, poi condividerne le fantasie. lasciando alla fantasia di fare il suo corso
Tornati a casa pronti a riprendere le nostre abitudini, ma non più la nostra rispettiva routine. Consapevoli che la nostra vita in comune ha subito delle modifiche sostanziali, entrambi convinti che abbiamo tante altre cose da fare insieme senza più alcun segreto l‘uno verso l‘altra.
Ancora il caldo favorire il raggiungere mia figlia per una domenica in famiglia. Ritornare al mio ruolo di affettuosa nonna.
Il momento non offrirmi l’opportunità di sfoggiare i miei nuovi costumi ma, volutamente, rifiutare quelli del mio passato. Un intero costume nero non più anonimo offrirmi sensuale anche agli occhi di mia figlia.
Un intero giorno dove mi è stato difficile dover contenere quel mio continuo desiderare il suo cazzo.
Al calar del sole, pronti al rientro, trovarci vicino agli spogliatoi e, stavolta lui pretendere il chiuderci dentro. Pochi minuti di una esaltante sveltina, veramente eccitante violento scaricare in poco l’eccitazione repressa.
Uscire, incrociare l’ignaro sguardo dì mia figlia. Non credo essere riuscita a mascherarle l’estasi del mio intrigante momento.
Un attimo per tornare razionale nel chiedermi per quanto tempo sarò capace di nasconderle questo mio intimo segreto. L’assillo preoccuparmi. Come riuscire a nascondere il mio ruolo di nonna al crescere del mio desiderio di femmina. Come dividere il mio diverso essere madre con una figlia ignara del mio intimo segreto!
A lei ho sempre detto tutto, come potrei giustificare il mio intimo rapporto con suo fratello.
Non credo capirebbe...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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